Casa Mazzucchelli - Sasso Marconi, Città Metropolitana di Bologna

Francesca M.

Degustazione a 6 piatti a scelta: tutti i piatti molto curati, la maggior parte dai sapori delicati, sempre con una base panificata.
Ambiente intimo e semplice.
Servizio molto attento.
I ravioli di parmigiano erano spettacolari.
La terrina di maiale gustosissima: la carne si scioglie in bocca.
Anche il dolce, ravioli di ananas, ci ha lasciato senza parole!
Complimenti, complimenti e ancora complimenti.

Enrico M.

Alte aspettative ma siamo rimasti un po' delusi.
Abbiamo preso 2 menù degustazione e una degustazione di vini. Sul cibo non posso sbilanciarmi molto perché era la mia prima esperienza in uno stellato. Le portate particolari,ben presentate e tutte abbastanza buone. Il pre dessert era molto dolce e secondo me non puliva bene il palato. La piccola pasticceria misera, biscotteria secca dai gusti molti semplici.
Quello che ci ha lasciati un po delusi è stato accoglienza e servizio. In un ristorante stellato mi sarei aspettato almeno una tovaglia, anche per questioni igieniche.
Inoltre io avevo ordinato acqua e la bottiglia non l'avevano lasciata sul tavolo ma ci veniva servita ogni volta che il cameriere vedeva il bicchiere vuoto. E fin qui ok. Peccato che nel conto ci siamo visti 15 euro per 3 bottiglie di acqua. Per me fuori dal mondo, non tanto per il prezzo in sé, ma perché io in quanto cliente devo vedere quanto sto effettivamente consumando. Se la bottiglia non la vedo perché non è al tavolo non ho traccia di quanto sto effettivamente bevendo. È una questione di principio.
Per l'esperienza generale non tornerei.

Laura C.

Prima volta in questo ristorante; detto questo, ci sfugge a tutt'oggi il come e il perché gli sia stata attribuita una stella.
Abbiamo difatto optato per due menù degustazione a sorpresa della chef.
Parto pertanto dal cibo : nei vari piatti proposti non si distinguono i vari ingredienti e quindi i sapori annessi e connessi. Spesso, benché vengano ben presentati, quando si arriva alla concretezza dell' assaggio, non si comprende più cosa ti sia stato detto, ed è come vivere una dissociazione tra ciò detto e provato. Nel dettaglio, i piatti non ci hanno lasciato niente di buono come esperienza sensazionale. In particolare, il piatto "artico" che è stato il primo proposto, non lo abbiamo proprio compreso, facendoci provare, anzi, un serio disgusto, avallato poi dalla cascata dei piatti a seguire.
La location un po' troppo basic per il tipo di ristorante; mi riferisco a luci, sedie e tavoli. È inammissibile a mio avviso che non ci sia neanche la tovaglia, e che venga proposto un solo tipo di pane. In più ad un certo punto della serata si è avvertita una corrente di aria fredda, che abbiamo compreso poi essere derivante da una finestra aperta in cucina. Disattenzioni che per un ristorante del genere non possono sussistere.
Per quanto riguarda il servizio, il maître di sala scarsamente professionale per la messa in scena di battute evitabilissime. Oltretutto, è accaduto che il mio fidanzato per quanto celiaco, ha inevitabilmente assaporato piatti cucinati con modalità diverse, e all' arrivo della sua tagliatella, palesamente cruda, ha chiesto che gli venisse sostituita, creando una triste situazione di semi-polemica (anch'essa evitabile).
Passiamo al conto... voglio far passare i 5 euro a caffè... ma 10 euro per una bottiglia d'acqua, è francamente l'eccesso.

Cinzia N.

Ristorante arredato con eleganza e sobrieta'. Massimo in sala accoglie con competenza i clienti ed accompagna piatti e vini. Ho provato il percorso degustazione Attimi di cucina: 6 portate che mi hanno consentito di scegliere dal menu' tra antipasti, primi, secondi e dolci. Gli accostamenti di ingredienti sono azzeccati, indimenticabili i lievitati, porzioni adeguate e vino di ottima qualità. Gustosissimi i piatti storici. Sono stata molto bene e ricordo ancora il delizioso mix di sapori, aromi e profumi. Eccellente

Elena

Una piacevole esperienza, servizio molto cortese ed una location d’atmosfera curata e di design. Provato il menù degustazione, pienamente saziante, con alcuni piatti dalle combinazioni più centrate di altri.

Particolarmente buono e dolce l’antipasto coi gamberi, diversamente dal più azzardato con la battuta d’asino. Molto gustosi i secondi. Quello con la pancia di cinghiale ed il babà al vino rosso fenomenale. Anche il dolce a base di cioccolato bianco sfizioso e particolare.

Parecchio interessante e caratteristica di questa cucina è l’attenzione è dedicata ai lievitati, inclusi in quasi tutti i piatti.

Mimmo T.

Esperienza superlativa.
Un menù degustazione con piatti ricercati e avvolgenti, atmosfera accogliente minimale ma molto elegante.
I lievitati sono una linea guida impeccabile.

Negli antipasti, i piatti artico e la colazione sono due pianti eccellenti per abbinamento, idea, cotture e colori. I miei preferiti.

Chef Aurora Mazzucchelli davvero super approvata. Consigliatissimo.

Daniele G.

Cucina buona, alcuni piatti veramente riusciti, altri a cui manca un quid che ti aspetteresti. I lievitati sono il pezzo forte.
Il servizio non è all’altezza del locale.
Alcune scelte personalmente non le condivido, ad esempio, dover suonare il campanello per entrare e non lasciare le bevande al tavolo.

Lorenzo G.

Ambiente piacevole e cordiale serviti con professionalità e simpatia, rimanendo sempre formali ma con la giusta interazione col cliente. Ottima carta dei vini e degustazione a calice sicuramente all’altezza. Veniamo ora alla parte culinaria che invece ci ha lasciato un po’ perplessi per un locale da stella Michelin. In generale ci è un po’ mancata l’armonia ed equilibrio in diversi piatti, assieme al gusto pieno e sorprendente trovato in altri ristoranti di livello o stellati. Intanto ristorante che basa molto dell’attuale suo concetto sulla panificazione ma sia grissini (poco croccanti) che pane non ci hanno convinto (spiccatamente acido per lievito madre ma quasi da coprire il gusto del grano, pur avendo ottima fattura), oltre al fatto che ristoranti di questo livello normalmente portano 4 tipologie di panificati. Sul percorso citerei “artico” il cui concetto è sicuramente chiaro ma troppo spinto sui sapori con l’ostrica che copre tutto il resto e la scelta del tutto freddo non troppo piacevole al palato. Ostrica un po’ troppo coprente anche nel maccherone al torchio ripieno di anguilla, che però sicuramente è uno dei piatti migliori assieme al tortello di melanzana con cinghiale ma anche questo con cioccolato tendente un po’ troppo all’amaro.
Anguilla fritta con lievito madre un po’ insipida e mi sarei aspettato l’anguilla molto più spiccata di sapore mentre si perdeva nel piatto. Molto meglio il piccione. Piccola pasticceria composta da soli biscottini, per carità buoni ma non da proporre in ristorante stellato e sicuramente la meno rilevante tra tutte quelle provate.
In generale ci aspettavamo molto di più nel quadro di uno stellato anche come “ricchezza” di alcuni dettagli della degustazione di un menu comunque di alta fascia. Complimenti a Massimo in sala